La corsa dei prezzi: dalle materie prime a luce e gas, sarà un autunno caldo? Ascolta il podcast

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Non solo l’aumento dei prezzi delle materie prime, ma anche il rincaro di gas e luce elettrica: sono questi gli ostacoli con i quali si deve misurare non solo l’Italia, ma tutta l’Europa, di fronte ai prossimi obiettivi della transizione verde e della diminuzione delle emissioni di anidride carbonica che la Ue ha inserito nel Piano “Fit for 55”.

Ne parliamo nella seconda puntata dei podcast di Imprese e Territorio: gli italiani, dal 1° ottobre, rischiano di restare al freddo e al buio. Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha comunicato un aumento delle bollette elettriche di circa il 42%.

Per cercare di capire cosa sta accadendo a livello globale, siamo andati all’origine del problema: i prezzi di gas e luce aumentano perché, e questa è la prima ragione, la campagna di vaccinazioni ha portato ad una ripresa economica in grado di smuovere i consumi. Da un lato il rialzo del Pil italiano a +17%, e dall’altro la crescita della produzione industriale a +34%, hanno aumentato la richiesta di energia, che ha registrato un +24%. A ruota è arrivata la crescita delle emissioni di anidride carbonica, a +25%.

Con alcuni imprenditori abbiamo toccato con mano quanto la situazione stia influendo sulla gestione aziendale: Federico Bollini (Bollini Srl), Alessio Travetti (Travetti Srl), Ronny Villa (Villa Impianti) e Nando Reali (Bbr Models).
Perché sono proprio le piccole e medie imprese italiane a dover sostenere i maggiori costi della bolletta elettrica: pagano il 18,1% in più rispetto alla media europea (per consumi fino a 20 MWh). Se dovessimo guadare alla fascia fino ai 500 MWh, la situazione peggiora. E la leva sulla quale agire, e sulla quale Confartigianato ha presentato da tempo le sue richieste, è una sola: limare gli oneri di sistema, fiscali e parafiscali, che bloccano la competitività. Ma tra le soluzioni c’è anche il gruppo di acquisto luce e gas di Confartigianato: Cenpi. Antonella Imondi, energy manager di Artser, spiega i vantaggi per chi ha aderito al consorzio: prezzi bloccati per tutto il 2021.

In questa “tempesta perfetta” ci sono attriti geopolitici su vasta scala: la Russia, dalla quale dipende in modo abbondante l’Italia per quanto riguarda l’importazione di gas; l’Asia, che entra in competizione per i carichi spot; l’Algeria, che deve fare i conti con l’acquisizione dei diritti di sfruttamento; la Cina, che dipenderà sempre più da carbone e petrolio anche se considera il nucleare una fonte rinnovabile sulla quale scommettere.

E a rischio c’è anche la transizione ecologica, perché in piena ripresa non si può fare affidamento sulle energie rinnovabili (la loro capacità di stoccaggio è ancora limitata) e bisogna spingere sul progresso tecnologico. Ma l’Europa ne è sempre più convinta: “Solo un quinto dell’aumento dei prezzi può essere attribuito all’aumento dei prezzi della Co2, gli altri sono semplicemente una conseguenza della carenza del mercato”, ha detto Franz Timmermans, vicepresidente della Commissione europea.

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