Settemila macchine made in Italy nel mondo per creare il bello della moda

Settemila macchine made in Italy nel mondo per creare il bello della moda

Sarà capitato anche a voi, e non è piacevole: se una volta acquistata una T-shirt, ed averla lavata, vi accorgete che vi sta troppo stretta o troppo larga, oppure che le linee di taglio non coincidono fra loro, significa che non c’è stata alcuna compattazione. Termine tecnico che definisce quel processo attraverso il quale si stabilizza il tessuto evitandogli qualsiasi restringimento. Nello stesso tempo lo si rende più morbido, uniforme e setoso. Sui compattatori a feltro e anche a gomma - denominati sanfor (trattamento meccanico-fisico di stabilizzazione dimensionale sull'ordito dei tessuti) e prodotti sia per tessuto tubolare che in aperto - si concentra la Ferraro Spa, fondata nel 1951 da Giuseppe Ferraro.

FATTURATO ESTERO AL 90 PER CENTO: IN ITALIA E’ SEMPRE PIU’ DIFFICILE

Oltre settant’anni di innovazione, di ricerca e di ininterrotta sperimentazione su prodotti cento per cento Made in Italy che hanno rivoluzionato il mondo della produzione tessile. E che hanno conquistato il mondo: Pakistan, Turchia, India, Bangladesh, Vietnam, Uzbekistan, Brasile, Colombia, Guatemala e Messico, solo per citare i Paesi più rilevanti. Dove ci sono realtà produttive capaci di trattare centinaia di migliaia di chili di maglia in un solo giorno trasformati poi in milioni di pantaloni, magliette e felpe. Un’attività che ha portato il fatturato estero dell’azienda con sede a Lonate Pozzolo al 90%.

L’Italia? Risponde Giovanni Pizzamiglio, direttore commerciale della Ferraro Spa: «Siamo molto attivi anche sul mercato casalingo, che è ancora considerato fiore all’occhiello, non per volumi ma per qualità. Tuttavia, nel nostro Paese, come in tanti altri in Europa, il settore della confezione ha subito negli anni crisi e difficoltà strutturali e la produzione di abiti, al di fuori dell’Alta Moda, si è progressivamente ridotta perché il baricentro si è spostato verso Turchia, Est Europa e soprattutto Asia».


AUTONOMIA E CONTINUITA’: COSI’ SI COCCOLANO I CLIENTI

Il finissaggio tessile coincide con la nobilitazione del prodotto. E per farlo al meglio, la Ferraro Spa ha puntato sull’autonomia: con una sua azienda satellite, la Interfinish Srl, produce componentistica meccanica. In particolare, quei cilindri che sono indispensabili nei compattatori e nei tanti vari macchinari di finissaggio prodotti. Per tantissimi altri componenti meccanici, e non solo, ci si affida invece ad una miriade di fornitori locali.

Perché, continua Giovanni Pizzamiglio, «il Made in Italy ha ancora il suo peso e l’esperienza della Ferraro Spa viene riconosciuta ovunque in quanto azienda esperta e seria: i nostri macchinari – oltre settemila quelli attivi nel mondo - hanno una durata di venti o trent’anni perché i clienti chiedono continuità. E la chiedono anche nell’assistenza post-vendita: è per questo che nei Paesi più importanti ci siamo dotati di una fitta rete di agenti e rappresentanti sotto forma di microimprese con tecnici locali. E se molte sono dotate di stock di ricambi per essere più veloci, altre ricevono quotidianamente ciò che serve attraverso i nostri magazzini robotizzati e indicizzati. Tutto funziona “on demand”».

SOSTENIBILITA’: UN ARGOMENTO IMPRESCINDIBILE

E costante è anche la domanda di macchinari e prodotti sostenibili, «perché l’attenzione all’ambiente, ormai, deve far parte del Conto Economico di ogni azienda. I clienti sono sempre più attenti ai consumi di risorse e materie prime, a tal punto che nelle trattative che anticipano i contratti, la voce “consumi energetici” è un must», aggiunge il direttore commerciale. Che sottolinea: «In azienda abbiamo fissato degli obiettivi sulla sostenibilità per ridurre l’uso di vapore, acqua, elettricità e gas. Da qui l’adesione alla Green Label (Sustainable Machinery Certification), che da più di dieci anni certifica i nostri macchinari. A questa affianchiamo la ISO 9000:2015, la ISO 14001:2015 e la ISO 45001:2018. Poi, i pannelli fotovoltaici: con questi produciamo buona parte dell’energia elettrica utilizzata in azienda. Un impegno, quello delle certificazioni, che chiediamo venga rispettato anche dai nostri fornitori: valori e principi devono essere condivisi». Sostenibili, infine, sono anche i sistemi di lavaggio e purga della Ferraro Spa per i tessuti sintetici che contengono elastomeri, olii, resine o paraffine: «La nostra tecnologia lavora in linea con il processo di finissaggio e li elimina utilizzando meno di quattro litri di acqua per ogni chilo di tessuto. Il processo tradizionale ne richiede tra i 20 e i 30».


DIAGNOSTICA PREVENTIVA E INDUSTRIA 4.0: I DATI ALLA BASE DELLA COMPETITIVITA’

Nel frattempo, anche i macchinari della Ferraro Spa si sono fatti sempre più tecnologici, «collegati da remoto e dotati di PLC per rendere più agevole la diagnostica e la manutenzione preventiva. E’ un passaggio chiave nei nostri prodotti composti anche da elementi che si consumano nel tempo: il monitoraggio continuo – prosegue Giovanni Pizzamiglio – ci permette di tenere sotto controllo il fine-vita dei componenti e rilevare per tempo eventuali problemi. E con Industria 4.0, che con la sostenibilità rappresenta una direttrice fondamentale di questi anni, integriamo le nostre unità nel flusso dati aziendale fornendo informazioni chiave come tipologia di articoli, metri lavorati, consumi energetici, fermi macchina». Per definire quelle soluzioni personalizzate che, alla Ferraro Spa, si sono trasformate negli anni in «standard di riferimento nei segmenti che conosciamo bene: l’arredamento, l’industria (automotive, filtri, applicazioni speciali), lo sportswear (tessuti tecnici). Seguiamo da vicino l’evoluzione del mercato, ed è proprio per questo che i nostri macchinari si sono evoluti ed adattati per coprire un ampio spettro di utilizzi, che impiegano dai più noti tessuti naturali a quelli sintetici o artificiali, e persino tessuti-non-tessuti», rimarca il direttore commerciale.

GIOVANI IN AZIENDA: UNA “CACCIA AL TESORO” CHE APRE LE PORTE AL FUTURO

Una rivoluzione che necessita di professionalità rifinite e di competenze che la Ferraro Spa cerca negli ingegneri specializzati nel settore tessile e negli specialisti in software, automazione e programmazione. Ma

anche in operai qualificati in meccanica ed elettronica, ed elettricisti. Una “caccia la tesoro” perché, secondo le parole di Giovanni Pizzamiglio, «il settore tessile non appare così attraente agli occhi dei giovani e le poche scuole specializzate (solo a Como ci sono realtà che formano esperti in fibre e processi tessili), non supportano le imprese. Eppure, il meccanotessile rimane strategico per l’economia italiana e le sue centinaia di imprese continuano a investire per creare sviluppo, crescita e innovazione». E proprio sul come motivare i giovani si concentra il direttore commerciale: «Dai ragazzi inseriti con stage riceviamo sempre feedback positivi perché, visto da dentro, si rendono conto che questo è un settore tutt’altro che statico e che, con l’innovazione continua dei materiali tessili, anche i macchinari ed i sistemi per la loro lavorazione si devono adeguare ad una visione sempre rivolta al futuro. Inoltre, alla Ferraro Spa si investe da sempre sull’integrazione tra i vari reparti, centrata sui cardini della formazione e di una gestione diretta ed immediata della comunicazione».

Macchine per la moda