Crescita sostenibile, passare dalla teoria alla pratica si può: i consigli degli esperti

Crescita sostenibile, passare dalla teoria alla pratica si può: i consigli degli esperti

Volenti o nolenti ormai non c’è scelta. Le aziende che ancora non sono diventate “sostenibili”, è meglio che si affrettino. Lo hanno spiegato senza mezzi termini due esperti, l’influencer Luca Talotta e l’imprenditore Daniele Pompa in occasione della diretta Item “La svolta ecologia, dalla teoria alla pratica in azienda” (senza il rischio di greenwashing). Questo il titolo, con particolare attenzione a un termine – il “greenwashing”, appunto – che indica quelle strategie comunicative farlocche. Fingere di essere attenti green, senza esserlo.

«Essere un'azienda sostenibile oggi – ha chiarito Pompa – può anche essere certificato da premi o riconoscimenti. Uno dei motivi per evolversi in armonia non solo con l’ambiente ma anche all’interno dell’ambito lavorativo è di provare a far convergere l’interesse imprenditoriale con quello collettivo. A volte può essere vista come una “seccatura”, ma porto un esempio concreto. Se la mia azienda, Roda Srl, durante la pandemia non avesse ragionato centricamente con tutti, lavoratori, fornitori, clienti, non avrebbe affrontato niente. Inoltre, ho già strutturato un sistema di produzione sostenibile, che parte dalla filiera. Quando scelgo un fornitore condividiamo valori e proposte e in base alla risposta mi rendo conto di chi ho davanti. A volte tocca fare domande scomode. Dove prendi il materiale, come lo smaltisci: ma è inevitabile».

LA DIFFERENZA LA FANNO LE PERSONE

Tutte le imprese dovrebbero essere coinvolte in questo cambiamento, quello della «sostenibilità che deve cogliere diversi aspetti». Una grande rivoluzione la fanno le aziende, ma la fanno in primis le persone: chiunque è chiamato a uno stile di vita consapevole, sia nel vivere quotidiano sia nella vita lavorativa. Cè un grande “esercito” di chi ancora non si è adoperato mentre il Pianeta lancia segnali sempre più evidenti. Non c’è più un piano b. O sei dentro o sei fuori. Alcuni ancora non vedono sostenibilità come un tema centrale e (come sostiene Talotta) oggi è oggettivamente impossibile esserlo del tutto.

«Comunque – ha aggiunto l’esperto – la sostenibilità sta entrando nella testa delle persone. La discriminante rimane il prezzo, anche se lentamente inizia a vedersi il cambio di mentalità. Mano a mano che aumenterà la convenienza economica, aumenterà l’audience. Ora l'utente è più predisposto all'ascolto, è capace di andare ad analizzare e di vedere dove deriva il prodotto. Anche il concetto di “prezzo” è cambiato. Comprare una cosa pagandola di più non è vista come un affronto, soprattutto dagli under 45».

Pompa: «Non basta l'etica. a fine anno devi fare tornare i conti. L'etica è un valore aggiunto. Inoltre credo che molti progetti sono già sostenibili ma comunicati male. Per questo la formazione è un processo essenziale di condivisione, non un obbligo burocratico. Se vuoi portare avanti un'idea che ha una serie di step è importante la formazione, far capire il tuo messaggio a più persone possibili soprattutto con la comunicazione digitale. Così è più facile vendere». E per questo uno dei tanti lavori del futuro sarà quello del project manager specializzato in queste tematiche.

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