Stare meglio, lavorare meglio: quando il welfare fa bene a imprese e territorio

Stare meglio, lavorare meglio: quando il welfare fa bene a imprese e territorio

Chi lo conosce, lo apprezza. Chi lo attua (l’impresa), o ne beneficia (i dipendenti), difficilmente è poi disposto a farne a meno. Tanto è vero che sempre più imprenditori scelgono di adottare piani di welfare aziendale con l’obiettivo di accrescere, in forma concreta e strutturale, il benessere dei propri collaboratori. Attivando, al contempo, un vero e proprio circuito virtuoso che si riflette sulla soddisfazione personale, la sintonia di intenti tra impresa e occupati, l’organizzazione, la produttività, la qualità e la fidelizzazione.

IN AZIENDA E SUL TERRITORIO
Senza contare che il welfare aziendale, che si declina in servizi destinati a rispondere ai bisogni quotidiani delle persone nel campo della salute, della previdenza, dell’istruzione, del tempo libero, della protezione e della conciliazione lavoro-famiglia, arriva a incidere sempre più sensibilmente anche a livello sociale, direttamente e indirettamente.

UN BENESSERE CHE RIGUARDA TUTTI
Il beneficio diretto è legato al fatto che, tanto più si riduce la quota dei bisogni difficili da soddisfare, tanto più aumenta la qualità della vita dei singoli soggetti, delle relative famiglie e, di conseguenza, del contesto sociale in cui vivono e lavoro. Il beneficio indiretto è conseguenza del fatto che sempre più spesso i servizi messi a disposizione nel quadro del piano di welfare, vengono erogati da imprese del territorio.

LA LEGGE DI BILANCIO
Un circuito virtuoso sostenuto dalla legge di Bilancio che ha incentivato il welfare aziendale e i premi di produttività con l’imposta sostitutiva dell’Irpef e addizionali al 10%, innalzando i limiti di imponibile ammesso al beneficio (da due a tremila euro) e la soglia di reddito entro la quale viene riconosciuto (da 50 a 80mila euro annui).

MANTENERE LE MIGLIORI PROFESSIONALITA’
«Sostenere le politiche di welfare aziendale tra le Pmi, in un’ottica di miglioramento reale del benessere del lavoratore e di sostegno indiretto alla qualità e all’efficacia della produttiva aziendale, è fondamentale per intercettare appieno la ripresa, garantire un miglioramento della qualità della vita e assicurare alle imprese il mantenimento delle migliori professionalità» spiega Lucia Pala, responsabile del servizio AreaLavoro di Confartigianato Varese.