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Strategia e comunicazione: i pilastri per una Pmi che investe sulla “S” di ESG

Strategia e comunicazione: i pilastri per una Pmi che investe sulla “S” di ESG
ESG Social

Il paradigma ESG attribuisce la stessa importanza alla sfera ambientale, a quella sociale e alla governance aziendale anche se spesso quando si parla di sostenibilità si fa riferimento all’ambiente. Ma la S cosa significa? Ce lo spiega Patrizia Gazzola, professoressa ordinaria di Business Administration all’Università dell’Insubria.

«La S riguarda fondamentalmente i diritti umani e l’equità. Si focalizza sui rapporti di un'organizzazione con le persone, siano esse interne o esterne, sulle sue politiche, le strategie e sulle azioni intraprese che hanno un impatto sui diversi stakeholder – spiega - Queste attività hanno un impatto importante soprattutto dal punto di vista reputazionale». Come può muoversi, quindi, una Pmi che vuole approcciarsi alla S? «Ci sono due elementi fondamentali – prosegue la docente - strategia e comunicazione. Ciò che si fa deve essere inserito in una strategia a lungo termine, comunicato e rendicontato».

LA S DI ESG: L’IMPATTO SOCIALE DI UNA PMI

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Come detto, la S riguarda fondamentalmente i diritti umani e l’equità. Possono ad esempio rientrare nella “S” le attività rivolte alla riduzione delle disuguaglianze, alla riduzione del gender gap, alla creazione di opportunità volte a conciliare famiglia-lavoro o più in generale al miglioramento della qualità della vita, anche attravero il welfare aziendale. 

«Le aziende che non considerano i dipendenti come delle risorse o che hanno una scarsa attenzione per la comunità in cui operano difficilmente riusciranno a mantenere i loro equilibri – spiega Gazzola - In questi casi le organizzazioni dovranno fare i conti con un alto rischio reputazionale».

L’impatto sociale di una Pmi può essere interno e pertanto orientato ai propri dipendenti e collaboratori, e/o esterno orientato alla comunità locale. «In generale – sottolinea ancora la docente - fa riferimento all’efficacia dell’attività sociale svolta e considera la capacità dell’impresa di produrre un effetto positivo e duraturo sui soggetti ai quali si riferisce».

I metodi utilizzati per misurarla sono sia qualitativi che quantitativi e possono prevedere un sistema di indici e indicatori di impatto.

I VANTAGGI DELL’IMPEGNO SOCIALE PER UNA PMI

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Le Pmi possono di certo avere un ritorno in termini di immagine e di reputazione. «Attività sociali rivolte a sostenere il territorio in cui operano e ad applicare politiche finalizzate a migliorare il benessere e l’equilibrio tra lavoro e vita privata dei propri dipendenti hanno un impatto importante sulle famiglie dei dipendenti e sulla comunità locale – sottolinea - Questo coinvolge non solo le imprese ma anche tutta la catena della fornitura. Anche per questo motivo, l’attenzione si sta progressivamente spostando dalle singole imprese all’intera filiera».

ESSERE COMPETITIVI E ATTRARRE TALENTI

Promuovere un ambiente lavorativo inclusivo e con attenzione alla parità di genere è cosa non semplice, ma oggi necessaria. «Da un lato la presenza di un numero equilibrato di donne e uomini in un’azienda aumenta la diversità delle idee, delle prospettive e delle esperienze – commenta Gazzola - Ciò può portare a soluzioni più innovative e creative e quindi l’ambiente lavorativo diventa più stimolante. Inoltre, l’immagine dell’azienda ne risulta influenzata positivamente: un’azienda che sceglie di promuovere la parità di genere può essere vista come all’avanguardia. Ciò può aiutare ad attirare e trattenere talenti».

COMUNICAZIONE E STRATEGIA

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Oggi l’investimento sul sociale è imprescindibile per ogni impresa. Basti pensare che le grandi imprese escludono dai propri fornitori aziende che non rispettano i criteri ESG e che anche le banche tengono conto dei parametri ESG nell’erogare finanziamenti.

Le Pmi dovranno essere protagoniste su 2 fronti:

  • Quello della strategia: «Le Pmi dovrebbero incorporare la gestione dei rischi e le opportunità legate all’aspetto sociale dell’ESG nella strategia in modo che non appaia come mera solidarietà ma come un impegno duraturo».
  • Quello della comunicazione: «Le Pmi dovrebbero comunicare il loro impegno sociale con lo strumento adeguato, che va dalla rendicontazione non finanziaria al bilancio integrato». Annarita Cacciamani