Sua Maestà la logistica: le merci muovono il futuro di Gallarate (e Busto)

Sua Maestà la logistica: le merci muovono il futuro di Gallarate (e Busto)

#inchieste #territorintour #gallarate «La logistica è importante - ammette Livio Ambrogio, che guida il gruppo Ambrogio Trasporti, il cui terminal di riferimento è a Gallarate, lungo i binari della ferrovia per Milano - Siamo un Paese di trasformazione e il costo dei milioni di tonnellate di merce che dobbiamo trasportare è determinante per il successo delle nostre produzioni e del Paese».

Con i suoi 800 carri ferroviari di proprietà, il terminal Ambrogio di Gallarate, il più importante dei sei gestiti dal gruppo in Europa, trasporta merci per i più grandi player della chimica, della plastica, dell'alimentare, alcuni tra i settori trainanti della nostra economia. Sul lato opposto dei binari della ferrovia, sempre tra Gallarate e Busto, c'è il terminal intermodale Hupac, la società italo-svizzera che è uno dei colossi del settore con 450mila unità movimentate ogni anno.

Non va dimenticato anche l'altro terminal bustocco di Sacconago, sulla linea ferroviaria delle Nord, che da mesi è lo sbocco dei trasporti di merci del settore automotive in arrivo dalla Cina via Gand (in Belgio), lungo le rotte della moderna “Via della Seta”.

In tutto, le “aree per l'interscambio modale” occupano quasi 200mila metri quadrati di aree attorno alla ferrovia, solo sul suolo gallaratese, e rappresentano un'attività economica di assoluto rilievo, in un Comune in cui il gruppo di specializzazione produttiva prevalente è ancora quello del tessile e abbigliamento (lo dicono i dati dell'ultimo studio sul “frame territoriale” dell'Istat, pubblicati il mese scorso). La stessa Unione Europea, nell'ambito dei Corridoi delle reti di trasporto transeuropee TEN-T, ha individuato Gallarate quale “nodo globale” del trasporto ferroviario all'interno del sistema urbano lombardo: la città si trova esattamente alla confluenza tra le linee che da Domodossola-Sempione, Luino-Bellinzona e Varese-Mendrisio si dirigono verso Milano e all'incrocio tra il Corridoio Reno-Alpi in direzione nord-sud e del Corridoio Mediterraneo in direzione est-ovest. Con l'apertura dell'Alptransit, questo ruolo strategico diventerà sempre più significativo, a maggior ragione se la realizzazione della TAV dovesse rendere finalmente competitivo anche il traffico merci lungo l'asse Torino-Lione.

Insomma, ci sono tutte le premesse per fare della logistica un asset per lo sviluppo futuro della città. Non solo in teoria, visto che si sono già palesati degli interessi concreti, se è vero che, tra i contributi partecipativi che sono pervenuti nel corso del 2018 all'amministrazione comunale in sede di avvio della variante generale al Piano di Governo del Territorio (poi recentemente ritirata prima della sua definitiva approvazione), ce n'erano tre relativi alla richiesta di nuovi spazi per la logistica, due in riferimento alle aree ferroviarie dell'ambito di trasformazione di via Galvaligi («possibilità di realizzare uno Scalo Logistico» sulle aree degli ex scali merci, oggi in parte riconvertite a parcheggio per i pendolari) e una legata all'ampliamento di uno degli attuali terminal intermodali, quello della Ambrogio Trasporti.

Ma anche l'area del cosiddetto “Casermone” di viale Milano, l'ex deposito dell'Aeronautica Militare, avrebbe suscitato interessamenti reali nell'ambito della logistica (si era ventilato anche un utilizzo delle aree da parte di Fata Logistics, società del Gruppo Leonardo), una funzione che attualmente le previsioni urbanistiche non contemplano in caso di trasformazione.

Secondo il C-Log, il centro studi sulla logistica dell'università Cattaneo di Castellanza, l'area del Gallaratese e del sud della provincia di Varese (incluse Busto, l'area di Malpensa, Tradate e il Medio Olona) fanno parte della Regione Logistica Milanese, un territorio le cui «risorse logistiche materiali e immateriali sono a prevalente servizio del sistema manifatturiero e commerciale dell'economia lombarda».

Secondo uno studio del 2017, sulle circa 1500 imprese dell'intera Regione Logistica (di cui quasi la metà in provincia di Milano), nell'area che insiste sulla provincia di Varese ci sono 63 imprese legate alla logistica, di cui 30 autotrasportatori e corrieri, 9 magazzini e imprese di movimentazione, e 24 spedizionieri (o altri servizi). Il fatturato complessivo di questi attori è pari a 280 milioni di euro, sui 13 miliardi dell'intera Regione Logistica Milanese. Le potenzialità, stando ai numeri, sono ancora da cogliere, e i margini di crescita appaiono dunque significativi, se si considera la posizione strategica del territorio tra Gallarate, Malpensa e Busto.

La logistica in provincia