Grandi anche se piccoli, sicurezza e collaborazione: tre paradigmi per l’impresa che vuol far successo

Grandi anche se piccoli, sicurezza e collaborazione: tre paradigmi per l’impresa che vuol far successo
Morici

Crescere è una cosa da grandi, Giuseppe Morici, Feltrinelli, euro 16

Grandi e piccole aziende: qual è la differenza? E soprattutto c’è una differenza? Contano numero di dipendenti e fatturato o vanno valutati anche elementi meno quantificabili? Nel suo saggio Giuseppe Morici, manager dalla lunga esperienza nel marketing e nella consulenza e oggi Vice Presidente del gruppo Feltrinelli, riflette un tema sempre attuale nel mondo delle imprese: la crescita. Perché, come ben spiega anche attraverso racconti personali ricchi di aneddoti, «crescere per un’azienda non è una questione puramente economica, ma di postura, di sguardo sul mondo». Contano la mentalità, la cultura, la gestione del personale, l’atteggiamento dell’imprenditore e dei manager, indipendentemente dai numeri. È importante la visione del futuro, affinché l’azienda non abbia mai fine, nemmeno quando nasce in una famiglia. Scrive Morici nell’introduzione: «Per anni ho pensato (e anche parlato) male delle piccole aziende italiane, in cui lavorano quattro o cinque dipendenti, tutti parenti tra loro, e ho sostenuto che uno dei mali del nostro paese fosse proprio il nanismo del suo tessuto imprenditoriale. Ma poi mi sono ricreduto. E mi sono ricreduto per due motivi. Il primo è che le dimensioni grandi di un’azienda non sono affatto garanzia di immunità dai problemi tipici delle microimprese. Il secondo è che ho incontrato piccole aziende con grandi ambizioni e ho messo a fuoco meglio il problema: il punto non sta nelle dimensioni ma nelle intenzioni».

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Dati avvelenati, Giovanni Ziccardi, RaffaelloCortina Editore, euro 16

Un utile guida per difendersi da una minaccia crescente: quella di virus informatici, truffe e falso online. Nel suo nuovo libro Giovanni Ziccardi, professore di Informatica giuridica all’università di Milano, si occupa di cybersecurity con un «approccio semplice, non traumatico, appassionante, ricco di esempi, di incidenti, di sanzioni e di casa pratici»: l’obiettivo è sensibilizzare professionisti, insegnanti, famiglie e ragazzi alle minacce che si nascondono in rete, fornendo loro utili consigli per un corretto utilizzo degli strumenti informatici sia nella vita lavorativa che in quella professionale. Dati avvelenati non è tuttavia  un semplice saggio, ma una lettura formativa che si fa concreta e divertente: nella sua  ricognizione delle minacce online, con attenzione alle loro storie e alla loro evoluzione, Ziccardi attinge anche alla cultura pop, inserendo numerosi riferimenti a quei film, videogiochi e romanzi che hanno trattato il tema. Perché, come scrive lo stesso autore: «La protezione informatica dalla criminalità attuale può, e deve, diventare popolare e democratica nel senso migliore del termine: non più un elenco di arcani segreti, di formule e di codice incomprensibile ai più che scorre su uno schermo, ma un piccolo patrimonio di conoscenza comune e alla portata di tutti».

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Lavorare è collaborare. Essere insieme e fare insieme nel mondo del lavoro, Sebastiano Zanolli, ROI Edizioni, euro 22

Quanto è importante collaborare all’interno di team e aziende? E tra liberi professionisti? E soprattutto come si costruisce il “Noi” nel mondo del lavoro? Di tutto questo scrive nel suo ultimo saggio Sebastiano Zanolli, esperto nel campo della psicologia organizzativa, convinto del potere trasformativo della collaborazione come strumento per ambienti lavorativi più efficaci, sostenibili e umani. Fiducia, empatia, condivisione, autenticità, sono per l’autore, pilastri fondamentali per costruire una collaborazione proficua che sappia andare oltre il semplice intuito di manager o lavoratori ma si ritrovi nel concetto di “essere e fare insieme”. Dallo studio del feedback alle strategie comunicative più efficaci, dalla gestione del conflitto al significato di appartenenza aziendale, Zanolli offre spunti pratici e strumenti concreti per chiunque voglia implementare le dinamiche collaborative nel proprio contesto lavorativo, con ricadute positive anche nella società: «Ogni momento di condivisione, ogni scambio di idee, è un seme che piantiamo nel giardino della nostra comunità globale. (…) Quando ci uniamo, superiamo le barriere della distanza, della cultura e della percezione. Le nostre differenze, anziché dividerci, diventano il terreno fertile da cui nascono nuove idee e soluzioni. (…) In ogni “Serve una mano?” e in ogni “Tranquillo, faccio io”, c’è la promessa di un futuro dove lavoriamo non solo per noi stessi, ma per il bene comune».

A cura di Caterina Chiara Carpanè

 

Pagina a cura di Caterina Chiara Carpané