La sostenibilità non è solo una scelta, è un percorso che ci coinvolge tutti

La sostenibilità non è solo una scelta, è un percorso che ci coinvolge tutti

di Marilena Lualdi

È il mercato, bellezza. Rimodelliamo questa citazione cinematografica, per guardare dentro una verità bruciante.

Oggi c'è chi vede la sfida della sostenibilità, quindi dell’attuazione dei criteri Esg, come un'opportunità; molti però ancora come una costrizione astratta, dettata dalla moda, poiché non esiste una norma che ne imponga realmente l'attuazione. Un comportamento, quest’ultimo, che denota una sufficienza pericolosa.

In questo modo, le aziende recalcitranti infatti trascurano la fondamentale, prima norma che sollecita un'attenzione spasmodica a questo approccio. È il mercato, appunto: o lo si segue oppure si è fuori, ovvero si precipita indietro. Ciò vale in particolar modo in alcuni Paesi, ma è una tendenza che si espanderà e diventerà inoppugnabile realtà in tutto il mondo.

Lo chiede dunque il processo, lo esige il prodotto; lo vuole lo stesso pianeta dei consumatori, anche se è vero che questi fanno fatica a manifestare una coerenza negli acquisti. Soprattutto tra i giovani c'è una forte attenzione alla sostenibilità ambientale, come a quella sociale, ma poi non sempre vi corrisponde una disponibilità a contribuire fattivamente a tutto ciò: leggi, a sostenere un prezzo maggiore del prodotto in vendita.

Fine delle cattive notizie. Il consumatore – ricorda una recente indagine Doxa - è sempre più sensibile alle tematiche legate all’ambiente. L’acquisto di collezioni precedenti e di seconda mano è consapevolmente, per parecchi degli intervistati, una via per ridurre l’impatto ambientale (45%), e l’attenzione alla composizione dei materiali è elevata (38%).

In un mondo scosso dall’online, ai designer outlet si riconosce «in misura significativa un posizionamento vicino ai temi della sostenibilità (42%): sono infatti considerati una forma di riduzione degli sprechi, un modo per dare una seconda vita alle collezioni, valorizzando prodotti che altrimenti sarebbero stati distrutti.»

Ma quando si tratta di mettere mano al portafoglio, quanto il consumatore è davvero risposto a fare e dare per premiare le aziende virtuose? Anche qui è bene fare chiarezza e distinguo.

È vero che Sistema Moda Italia ha messo a nudo sul tessile un’incongruenza: quella dei giovani alfieri della sostenibilità, che poi acquistano sulle piattaforme di grandi marchi senza vetrina, senza fare troppo caso alle garanzie di sostenibilità, ma sbirciando solo dentro il portafoglio. Tuttavia, l’altra faccia della medaglia è rappresentata da chi è pronto anche a rinunciare a un acquisto oggi, per optare per un altro domani. Dalla ricerca "Corporate Social Investment e Esg - Global Impact at scale" di Dynamo Academy e Sda Bocconi Sustainability emerge come cresca tra le imprese italiane l'approccio verso i temi legati alla sostenibilità anche in virtù di questa consapevolezza.

Prova del nove, ovvero delle cifre: il 59% ha istituito un comitato Esg, in linea con il 61% delle aziende globali. Si sono investiti 635 milioni di euro, con un valore aggiunto medio distribuito per comunità e territorio per azienda pari a 3,27 milioni.

Si investe su questo fronte, ma con quali finalità? Le risorse – si assicura - sono destinate per lo più a cultura e sport (67% delle imprese), assistenza sociale (53%), ricerca e sanità (52%), istruzione (48%), coesione sociale (45%). Lo riporta la "Corporate Social Investment e Esg - Global Impact at scale" di Dynamo Academy e Sda Bocconi Sustainability Lab. 

Dunque attenzione a credere tuttora che il prezzo scoraggi in toto. Secondo un’indagine Deloitte nonostante il 61% dei consumatori affermi che il prezzo incida di più della sostenibilità, il 78% degli intervistati italiani dichiara di essere disposto a pagare almeno il 5% in più per alimenti sostenibili. E anche per generi alimentari locali (79%), biologici e fair trade (entrambe 76%). È una questione di tempo, e soprattutto all’estero, questo tempo è già sorprendentemente superato.

Anche chi praticava la sostenibilità all’avanguardia per illuminazione già negli anni precedenti, si è reso conto che si è fuori rapidamente dal mercato se oggi non si segue questo sentiero. E ci si perde, irrimediabilmente.

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Magazine 01 - 2024  - ESG OGGI. E DOMANI

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I criteri ESG sono sempre più importanti per le aziende che vogliono rimanere sul mercato, competere su scala nazionale e mantenere una solida posizione nell'ambito delle catene di fornitura. ESG significa sostenibilità e sostenibilità è la parola d'ordine scelta dall'Europa per la sua politica economica attuale e futura. L'obiettivo è assicurare maggior tutela per l'ambiente ("E" Environmental) ma anche rispetto delle persone ("S" social) e stabilità delle aziende ("G" governance). In questo numero del magazine approfondiamo questa tematica rifuggendo dagli stereotipi e cercando entrare nel merito di ciò che una piccola e media impresa deve e può fare per diventare realmente compliance.