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L’economia circolare conviene alle Pmi. Ma serve visione

L’economia circolare conviene alle Pmi. Ma serve visione
Pmi ed economia circolare

L’economia circolare conviene alle imprese. Uno studio di Cerved Rating Agency mette in evidenza che questa best practice riduce del 28% il loro rischio di credito che scende fino al 68% per le Pmi. Ma conviene anche alle banche che le supportano perché il miglior profilo di rischio si traduce in un maggiore risparmio. La circular economy quindi porta un vantaggio win-win.

L’analisi di Cerved Rating Agency su oltre duemila società si basa sui dati delle singole aziende su tre dimensioni: il recupero, il reimpiego di prodotti o sottoprodotti della lavorazione, la riparazione o la rigenerazione della componentistica e la vendita di scarti di lavorazione. Sono stati inoltre presi in esame l’intensità dei rifiuti prodotti e il tasso di materiali riciclati.

IMPATTO POSITIVO SU PERFORMANCE AZIENDALI

Pmi ed economia circolare

A livello aggregato, le Pmi risultano contribuire in maniera sostanziale all’inquinamento ambientale, evidenzia Vincenzo Mazzotta, docente di finanza aziendale e mercati finanziari all’Università Lumsa. I dati più recenti, infatti, dimostrano che in Europa le Pmi contribuiscono al 64% dell’inquinamento industriale e a circa il 60%-70% della produzione di rifiuti industriali.

Lo sviluppo dell’economia circolare, che mira a riutilizzare gli scarti di produzione e consumo di un sistema economico, e l’adozione di un approccio ESG da parte delle Pmi potrebbero invertire questa rotta, spiega Mazzotta, determinando anche un impatto positivo sulle performance aziendali: molte ricerche recenti stanno evidenziando, infatti, un nesso positivo tra il minor impatto ambientale e la maggiore soddisfazione di dipendenti e dei clienti oltre a una maggiore efficienza e, quindi, a una migliore performance aziendale.

FINANZIAMENTO E ACCESSO AL CREDITO

Pmi ed economia circolare

Ma la sostenibilità ambientale va di pari passo con quella economico-finanziaria. Le imprese circolari hanno una maggiore capacità di coprire la spesa per interessi passivi tramite il risultato operativo (+24%), generano più flussi di cassa da destinare agli investimenti (1,5 volte superiore rispetto quelle non circolari) e risultano meno indebitate (-6%).

Dal punto di vista finanziario, spiega Mazzotta, tali imprese beneficiano di una riduzione significativa del costo del capitale. Ciò dipende dal fatto che un’impresa che adotta la logica ESG, spiega l’esperto, è percepita nel lungo termine meno rischiosa dagli stakeholders e quindi meritevole di un miglioramento del rating creditizio che si traduce in un abbassamento del costo del capitale e quindi nella creazione di valore.

In linea con tali risultati, che confermano una maggiore facilità di accesso al credito per le Pmi che adottano pratiche e reportistiche ESG, riferisce il docente, uno studio di Grant Thornton (Bramwell et al., 2024) mostra come il 93% degli istituti creditizi ritiene che le autorità di regolamentazione potrebbero introdurre l'obbligo di integrare le considerazioni sulla sostenibilità nei modelli di allocazione del capitale per i prestiti, impattando sia l’accessibilità al credito sia il costo dello stesso.

In aggiunta è emerso dell’81% degli istituti di credito intervistati si aspetta che nei prossimi cinque anni lo status ESG di una azienda del mid-market o la sua capacità di effettuare una transizione net-zero, potrà influenzare sempre di più la propensione a concedere prestiti da parte delle banche, anche perché la qualità del portafoglio clienti delle banche influenza in maniera diretta le credenziali ESG dell’istituto creditizio stesso (Bramwell et al., 2024).

SERVE VISIONE STRATEGICA

Tutte queste considerazioni mostrano uno scenario positivo per il futuro, conclude Mazzotta, purché le Pmi rafforzino la capacità di pensare in maniera lungimirante, considerando che nel breve termine tali logiche possono determinare un aggravio di costi e di complessità. Rafforzando la visione strategica, le Pmi riusciranno a comprendere pienamente le potenzialità di un approccio sostenibile, che può creare valore nel tempo per tutti gli stakeholders. Giuliano Longo