“Brno” si pronuncia circa “Brrno”, allungando la R. La città è in Repubblica Ceca, regione Moravia per essere precisi, più vicina a Vienna che a Praga. Non così piccola come sembra, centro storico delizioso. Le rotaie del tram, il castello. Vivacità culturale che deriva dall’eredità dell’Impero. La fiera MSV, International Industrial Fair, edizione numero 65, è una delle più grandi d’Europa nel settore di macchine utensili, digitalizzazione dell'industria, dimostrazioni di innovazioni in tutti i settori, design industriale e la tecnologia 3D. Aperta martedì 8 ottobre, chiuderà venerdì 11. Di mattina brulica di gente. Poi, dopo le 15, il flusso scema, perché qui si cena presto e bisogna adeguarsi.
Matteo Campari è export specialist di Artser, interprete e mediatore. Qui, a Brno, accompagna sei aziende lombarde e una piemontese insieme al responsabile sviluppo e innovazione di Artser, Jacopo Brioschi. Malandra, di Vigevano, è una fonderia per fusioni in alluminio. La MEM di Castelseprio, Varese, invece è specializzata in lavorazioni meccaniche di precisione per conto terzi, mentre AE.CAS di Nova Milanese creata nel 1987, che opera nel settore distributori e bobine di accensione, è presente anche nei settori di avvolgimenti elettrici, e avvolgimenti d'indotti. Sono altre due le aziende brianzole in trasferta a Brno: Fratelli Misani di Bellusco (si occupa della lavorazione della lamiera e si propone come partner specializzato per la carpenteria medio-leggera e taglio termico al laser) e Solzi Ingranaggi, una delle aziende di riferimento nella progettazione e produzione di ingranaggi e motoriduttori di piccola potenza. L’officina meccanica Rossoni Maurizio di Cinisello Balsamo propone realizzazioni di capicorda in acciaio inox, rame ed ottone elettro stagnato, Alpistamp di Campiglione-Fenile, nel Torinese, infine, si occupa di stampaggio di lamiera, lavorazioni meccaniche e metalmeccaniche.
Campari, esperto, poliglotta, misurato, fa da mediatore. Interagisce coi potenziali clienti, procura i contatti e suggerisce come mantenerli. «Queste aziende – spiega – sono realtà che si approcciano per la prima volta in gruppo alla fiera di Brno. Finora qualcuno era andato lì per conto proprio. Si tenga conto che vicino c’è la Germania, e la Germania sta subendo un forte rallentamento economico. Quindi nuovi Paesi si affacciano cercando opportunità. Propongono collaborazioni. Mi ha colpito che una delle aziende giapponesi più importanti, clienti di solito difficili da intercettare, si sia soffermata moltissimo ai nostri stand».
Queste “nuove geometrie”, come direbbe il cantante Raf, percepiscono che i prodotti Made in Italy sono customizzati. Ossia, adeguati alle esigenze del cliente per via della rinomata tradizione storica manifatturiera. E poi anche tanti spunti interessanti da visitatori di Cina e Taiwan e dell’Asia in generale.
Nei tre padiglioni della fiera di Brno, divisi tra meccanica, packaging e materie plastiche, Campari, Brioschi e le loro imprese si sono concentrati soprattutto sul primo, cercando sempre di far incontrare domanda e offerta e di farsi conoscere, come dev’essere.