Italia-Oman: nuove opportunità di business dopo l’incontro in ambasciata

Italia-Oman: nuove opportunità di business dopo l’incontro in ambasciata
Visita Artser in Oman: incontro in Ambasciata

Lo slogan del Novecento era che “la pubblicità è l’anima del commercio”. Se è ancora vero, può darsi: certo però è il fatto che anche le pubbliche relazioni lo siano, nell’epoca contemporanea. Anzi forse pure di più. L’ultima giornata in Oman, quella di venerdì 14 febbraio, da parte della delegazione di Artser alla fiera Idf, la Interior Design Furnishing Expo nella capitale Muscat, ha visto l’incontro con l’ambasciatore italiano nella nazione della Penisola arabica. Pierluigi D’Elia, che ricopre l’importante incarico da poco più di due anni, ha ricevuto questa prima missione imprenditoriale nella storia stessa del Paese, ribadendo l’interesse ad aprire questo nuovo canale, prima solo sporadico, tra Oman e Italia, dell’istituto del commercio estero. Un canale privilegiato che sarebbe male sottovalutare.

Matteo Campari, export specialist di Artser, interprete e mediatore, era presente alla fiera, quest’anno come nelle edizioni precedenti. In questo caso rappresentava Manufatti Epis e Cam Arredamenti di Arcisate (Varese), De Pasquale Impianti di Bisuschio (Varese), Slayers Blades di Oggiona con Santo Stefano, ancora in provincia di Varese. In totale sono più di 30 le realtà del Nord Italia che ha accompagnato in quei padiglioni in terre lontane, con l’anomalia del febbraio a 30 gradi e di ritmi così diversi.

«Qui, in Oman – raccontava a ritmo febbricitante, perché stava per prendere l’aereo per tornare a Malpensa (per fortuna senza scalo) con la speranza che non ci fossero ritardi – esiste un ente governativo per lo sviluppo dell'artigianato e della media industria. Abbiamo assistito alla sua presentazione. Trovo interessante come si dia, qui, sviluppo alla piccola imprenditoria, all'artigianato. Ci ha fatto visitare questo “incubatore per le idee imprenditoriali”, l’allestimento con showroom e prodotti artigiani. Ci siamo confrontati su una possibilità di collaborare con loro, per confrontarci e sviluppare idee di business insieme».

La sinergia, la conoscenza, continuano dal 2019, e ora piace vedere come l’Oman cerchi di valorizzare l’artigianato nonostante non abbia (per ragioni storiche e territoriali) la stessa tradizione che ha l’Italia. E infatti ci guarda, ci invidia, s’ispira. Si riscoprono anche qui i vecchi strumenti. Parlando delle cose salienti: le imprese rappresentate da Campari tornano estremamente soddisfatte, nelle 6 ore d’aereo che separano Oman e Italia. Certo, 10 ore di fila di fiera ogni giorno stancano, ma intanto si sta già pensando a cosa portare qui l’anno prossimo. Si stanno concludendo gli accordi, dopo lo scambio dei biglietti da visita. Si stanno concretizzando i contatti, per un rapporto che continuerà per forza, perché loro sono imprenditori italiani e quindi (si sa) sono i più bravi di tutti, sempre.

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