L'energia diventa strategia: l'inchiesta che parte dalle imprese per arrivare alle soluzioni
Bollette raddoppiate, impatti sul fatturato fino al 25%. Sei imprese manifatturiere raccontano come hanno reagito alla crisi energetica: fotovoltaico, efficientamento, nuove strategie. Un percorso dalle testimonianze alle soluzioni
L'energia non è più solo una voce di costo nel bilancio aziendale. È diventata una variabile strategica che può decidere la tenuta della competitività, la possibilità di assumere, persino la sopravvivenza stessa di un'impresa. Eppure, nonostante i numeri lo dimostrino con brutalità – bollette raddoppiate o triplicate, impatti sul fatturato dal 2% al 25%, prezzi che restano stabilmente più alti del 49,8% rispetto al 2021 – il tema energetico fatica ancora a entrare nelle riflessioni strategiche quotidiane degli imprenditori.
Troppo spesso considerata una fatalità esterna su cui non si può intervenire, l'energia viene subita invece che governata. Troppo spesso affrontata con interventi estemporanei dettati dagli incentivi del momento, invece che con una strategia di medio termine. Troppo spesso sottovalutata fino a quando non diventa emergenza.
Per questo abbiamo deciso di costruire un percorso che parte dalle voci delle imprese – economia vera, quotidiana, aziendale – e arriva alle soluzioni concrete attraverso analisi, studi, approfondimenti e confronto diretto. Vogliamo raccontare come sei imprese manifatturiere del territorio hanno modificato radicalmente il loro atteggiamento nei confronti della variabile energia, passando dalla rassegnazione all'azione. Vogliamo capire, con l'aiuto di chi studia questi temi ogni giorno, quali strumenti funzionano davvero e quali sono solo illusioni. Vogliamo portare nelle riflessioni quotidiane di un imprenditore la consapevolezza che l'energia è diventata – che lo si voglia o no – un asset da presidiare con la stessa attenzione riservata ai costi del personale, alle materie prime, agli investimenti in macchinari.
Questo percorso si svilupperà attraverso testimonianze dirette raccolte nella nostra inchiesta sul territorio, contenuti di approfondimento con il contributo di Davide Chiaroni, Federico Frattini e Laura Marcati di Energy & Strategy del Politecnico di Milano, del professor Gianluca Ruggeri dell'Università dell'Insubria, di Antonio Belloni del Centro Studi Imprese Territorio, e dei giornalisti Davide Ielmini, Nicola Antonello e Sara Bartolini. Il tutto culminerà in dirette online e in un incontro pubblico dove le domande degli imprenditori incontreranno risposte concrete.
Iniziamo dalle imprese. Perché è da lì che nasce la necessità di cambiare.
Bollette +200%: fotovoltaico e tagli nelle Pmi
Impatti sul fatturato dal 2% al 25%, bollette più che raddoppiate, costi insostenibili che le imprese, però, hanno sostenuto e una sola certezza: nel saliscendi delle quotazioni energetiche, il rialzo del 2021, nonostante fosse importante, sembra poca cosa. E’ una questione di mercato, di transizione energetica ma anche di geopolitica: equilibri instabili con i quali le imprese fanno i conti tutti i giorni. Perché, al di là delle proiezioni statistiche e delle speranze imprenditoriali (la scommessa italiana sui micro-reattori nucleari, o una diversa modalità di calcolo del costo di acquisto dell’energia elettrica) sono i numeri a raccontare con inclemenza la realtà: la bolla energetica è scoppiata ben prima del conflitto russo-ucraino, e da allora il caro-bollette è una presenza fissa nel bilancio aziendale. Che si deve tenere sotto controllo.
I COSTI DELL’ENERGIA
E’ su questo che si concentra la nuova inchiesta di Confartigianato Imprese Territorio: non solo bollette hot che mettono in crisi fatturati e margini, ma anche gli strumenti e gli investimenti che gli imprenditori hanno pianificato – e, nella maggior parte dei casi, realizzato – per poter scommettere sulla tenuta della competitività. Le sei imprese contattate – micro, piccole e medie del manifatturiero – hanno reagito al problema con diverse azioni che, però, hanno due punti in comune: i macchinari ad efficientamento energetico e il fotovoltaico. Quest’ultimo vissuto come un’assicurazione sul presente, e sul futuro, e un primo passo verso progetti green integrati.
LE IMPRESE: ENERGIVORE O MENO, IL FATTURATO SOFFRE
Nice Srl

Nell’epoca dell’incertezza, il titolare della Nice Srl, Franco Scaltritti, una certezza ce l’ha: «I costi dell’energia tenderanno a salire nuovamente, ma non sono la sola causa della perdita di competitività. A pesare enormemente sulle piccole e medie imprese italiane è l’alto costo della manodopera. E su questo, abbiamo le mani legate».
I numeri
Il caro bollette depista la programmazione e chiede interventi mirati. Ad elencarli è ancora Scaltritti: «Siamo un’azienda energivora leader nella produzione di lenti sportive (anche per grossi brand della moda), lavoriamo su tre turni e contiamo 85 dipendenti. Nel 2020 abbiamo pagato 450mila euro in più per l’energia elettrica, mentre nel 2022 su dieci milioni di fatturato di euro 700mila se ne sono andati in bollette».
Le azioni
- Impianto fotovoltaico: l’investimento è aumentato nel tempo e, oggi, interessa tutti gli immobili dell’azienda (anche quelli non esposti al Sud), compresa la copertura del posteggio per i dipendenti. In totale si contano 700 KwH. Il vantaggio lo si tocca con mano: il ritorno sull’investimento dei pannelli è del 20%
- Nel nuovo capannone sono state installate pompe di calore per eliminare la dipendenza da gas
- I macchinari, ad efficientamento energetico, sono dotati di inverter – nel 2018 ogni macchina ha prodotto un risparmio di mille euro al giorno – ed ora si sta procedendo con investimenti Industria 5.0
- Scelta di fornitori che possano condividere con la Nice Srl alcune, buone, abitudini quotidiane su risparmio energetico e green
R&M Italia S.r.l.

Nata nel 1988 per produrre un prodotto competitivo – armadi Rack per l’alloggiamento dei server – e dal 2010 impegnata nella realizzazione di armadi Bladeshelter per datacenter a basso consumo energetico con elevati carichi termici, nel 2022 la Tecnosteel è stata acquistata dalla multinazionale svizzera Reichle & De-Massari AG: R&M Italia Srl. Conta 100 dipendenti ed è una realtà altamente energivora, perché il cuore dell’azienda è l’impianto di verniciatura con forno di cottura e camera di asciugatura (tunnel) ad alto consumo di gas metano. Che nel 2022 è balzato alle stelle.
I numeri
A dirlo è Mauro Doronzo, responsabile dei Sistemi di gestione (Rspp, sicurezza, ambiente e qualità) della R&M Italia Srl: «Da una spesa media di 200mila euro (riduzione dei consumi da 320.500 metri cubi a 300mila), nel 2022 siamo passati a 470mila euro. Un anno dopo, il consumo si è ridotto di 60mila metri cubi e la spesa si è riassestata sui 200mila euro. L’impatto sul fatturato è stato del 10-15%. Per quanto riguarda l’energia elettrica: l’azienda consuma in media 1 milione e 300mila KwH annui con una spesa di 270mila euro. Nel 2022, si è saliti a 518.000 con una perdita sul fatturato del 25%».
Le azioni
- Gas metano: in azienda sono stati introdotti bruciatori più performanti con modifiche ai tunnel per ridurre i consumi. Da 320mila metri cubi si è passati a 290mila metri cubi, ma si è alla ricerca di soluzioni alternative per migliorare ulteriormente le performance
- Energia elettrica: la R&M Italia Srl conta diverse aree produttive suddivise tra assemblaggi e spedizione (immobili di proprietà) e taglio, piegatura e saldatura della lamiera (immobili in affitto). Nei primi si consuma una quantità elevata di metano, mentre negli altri molta energia elettrica. Ci si sta confrontando con il proprietario degli immobili per una eventuale pannellatura con fotovoltaico
- Si è dato il via ad un investimento Industria 5.0 per inserire in azienda macchinari ad efficientamento energetico
- Collaborazione con un “energy manager” per trovare il broker migliore nel campo dell’energia
Micron Srl

Fondata da Mauro Carcano nel 2005, la Micron Srl oggi conta tre soci. Specializzata nella tornitura e rettifica conto terzi per l’industria meccanica, occupa un capannone di 200 metri quadrati.
Se da un lato i costi energetici hanno lasciato il segno sull’attività quotidiana dell’impresa, dall’altro Giuseppe Carcano, cotitolare, sottolinea quanto a spiazzare le aziende «è stato il rialzo improvviso delle materie prime tra il 2021 e il 2022. Poi, con lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina a mettere a dura prova la tenuta della Micron Srl sono stati anche i costi di energia e gas».
I numeri
Giuseppe Carcano, come tutti gli imprenditori, è abituato alla concretezza. Ed è da qui che prende il via la sua riflessione: «Siamo sempre stati attenti a tenere sotto controllo il riscaldamento, eppure siamo arrivati a bollette mensili del gas di duemila euro. Per un’azienda di 200 metri quadrati mi sembra un po’ troppo».
Le azioni
- Gas metano: l’azienda ha chiesto il pagamento dilazionato delle bollette e ha messo mano al termostato per diminuire il riscaldamento a sedici gradi
- Socio CEnPI: con il gruppo di acquisto di Confartigianato, che in relazione all’andamento delle quotazioni del mercato sceglie il fornitore più conveniente, la Micron Srl ora ha bollette che oscillano tra i 540 e i 600 euro mensili e una spesa per il gas di 22,94 euro
Infine, Giuseppe Carcano riversa le sue speranze su due fronti: «I micro-reattori nucleari e una politica industriale a misura di grandi e piccole imprese».
Omac Srl

Questa piccola realtà di due dipendenti, che fa parte di un gruppo imprenditoriale, è specializzata nelle rettifiche senza centri e in altre, piccole, lavorazioni meccaniche. Christian Forni, il responsabile, dopo quindici anni nella Grande distribuzione, un passato come meccanico d’auto e tre anni di Ingegneria meccanica, ha deciso di soddisfare la sua grande passione. E nonostante questa realtà non lavori a pieno regime, i costi energetici hanno fatto la differenza.
I numeri
L’impatto dei costi energetici sul fatturato è stato dell’8%. Una ragione c’è e la racconta Christian Forni: «Un’azienda meccanica, anche se semi-energivora come la nostra, richiede un alto condizionamento nel periodo estivo (le macchine producono calore) e un grande riscaldamento nei mesi invernali perché, lavorando soprattutto con i micron, le variazioni termiche possono provocare deformazioni, rotture o alterazioni delle proprietà meccaniche delle materie prime».
Le azioni
- Impianto fotovoltaico: il contratto è per 30 KwH, ma attualmente se ne consumano solo 12
- Serramenti ad efficientamento energetico
- Pompe di calore
- Aumento dei prezzi sui clienti. (Ma questa è una scelta indipendente dal rialzo dei costi energetici)
Celsa Eurofilm Srl

Leader nella produzione di film flessibili, sacchetti trasparenti e bobine per imballo automatico, la Celsa Eurofilm Srl occupa 60 dipendenti, «non è fortemente energivora, ma i margini si assottigliano», racconta l’ingegnere Cesare Limido, titolare dell’impresa. Che, lavorando sul mercato europeo, si dice «preoccupato per la tenuta della competitività, anche se i nostri concorrenti hanno gli stessi, nostri, problemi. La soluzione? Cambiare la modalità di calcolo del costo di acquisto dell’energia elettrica».
I numeri
Problemi seri che si materializzano nei dati di questi ultimi anni. Anche per la Celsa Eurofilm Srl, il 2022 ha segnato un’epoca: se si guarda ai costi totali di energia elettrica e gas, in questa azienda le bollette sono passate dai 130mila euro del 2021 ai 268mila euro del 2022. Un anno dopo si è scesi a 175mila e, nel 2024, a 166mila. A riguardo, le bollette da 91mila euro pagate nel 2020 sembrano il paradiso terrestre.
Se si dovesse restringere il campo alla sola energia elettrica, il risultato non è diverso: bollette da 72mila nel 2020, da 109mila nel 2021 e da 199mila euro nel 2022. Da allora, le oscillazioni sono rimaste nella fascia alta: 135mila euro nel 2023 e 126mila un anno dopo. Facendo la media, il rincaro per l’impresa è stato di 150mila euro annui con un impatto sul fatturato, nel 2022, del 2%.
Le azioni
- Impianto fotovoltaico da 400 KwH. In programma una pannellatura di altri 150 KwH
- Interventi di coibentazione
- Nel 2022, l’impresa ha chiesto un aumento di potenza di 100 KwH all’Enel: «E’ stata una pratica particolarmente lunga e difficoltosa: in mancanza di questo aumento, per più di un anno ho dovuto fermare alcune macchine», sottolinea l’ingegnere Limido.
Casati Macchine Srl

Quindici dipendenti e una storia fatta di progettazione e realizzazione di macchine per la lavorazione del legno, delle materie plastiche e dei materiali compositi. Giorgio Casati dice che «quando si era giovani, il mercato era una prateria dove correre». Oggi, tanto è cambiato ma l’imprenditore deve ugualmente correre. Energia permettendo.
I numeri
Questa impresa consuma, in un anno, 80mila KwH e le bollette si aggirano mediamente sui 20mila euro. Ma in questi ultimi anni, le medie non sempre hanno rappresentato la realtà: nel 2021, la Casati Macchine Srl ha sostenuto un costo energetico di 11mila euro. E così è stato un anno dopo, in quel tremendo 2022. Perché? «Il collaboratore che si occupava della saldatura è andato in pensione, e così abbiamo esternalizzato le lavorazioni», prosegue il titolare. Nel 2024, però, la bolletta è risalita arrivando a 20.471 euro.
Le azioni
- Autogenerazione di energia: l’impresa ha chiesto il contributo del 40% per un impianto di 70 KwH di potenza e batterie di accumulo
- Luci a led in tutto l’immobile: uffici e produzione. Per la Casati Macchine Srl, l’illuminazione rappresenta la voce di costo più importante
- Macchine utensili a basso consumo energetico
- Pannelli fotovoltaici: rappresentano una specie di assicurazione e un passo verso la sostenibilità.
Davide Ielmini (1. continua)
I NUMERI - NEL 2022 LA BOLLETTA PIÙ CARA
- Nice Srl – 85 dipendenti
450mila euro nel 2020; 700mila euro nel 2022 (energia elettrica)
Impatto sul fatturato del 25%
- R&M Italia Srl – 100 dipendenti
200mila euro nel 2021; 470mila nel 2022 (gas)
270mila euro nel 2021; 518mila nel 2022 (energia elettrica)
Impatto sul fatturato dal 10% al 25%
- Celsa Eurofilm Srl – 60 dipendenti
130mila euro nel 2021; 268mila nel 2022 (gas + energia elettrica)
109mila nel 2021; 199mila euro nel 2022 (energia elettrica)
Impatto sul fatturato del 2%
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COSTI DELL’ENERGIA: COSA HANNO FATTO LE IMPRESE |
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Nice Srl |
Impianto fotovoltaico
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R&M Italia S.r.l. |
Bruciatori più performanti Macchinari ad efficientamento energetico 5.0 Contratti con “energy manager” per trovare il broker migliore |
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Micron Srl |
Pagamento dilazionato delle bollette |
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Omac Srl |
Impianto fotovoltaico Serramenti ad efficientamento energetico Pompe di calore |
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Celsa Eurofilm Srl |
Impianto fotovoltaico Interventi di coibentazione |
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Casati Macchine Srl |
Autogenerazione di energia Luci a led in uffici e produzione Pannelli fotovoltaici |