La stretta creditizia, ossia la difficoltà per le imprese di ottenere credito, nota come credit crunch, «può derivare da condizioni economiche difficili, regolamentazioni bancarie più severe o un aumento dei rischi percepiti, e richiede alle aziende di adattarsi rapidamente» ci spiega Andrea Quintiliani, professore di Finanza Aziendale del Dipartimento di Economia Aziendale (DEA) dell’Università G. d'Annunzio di Chieti-Pescara.
Quando si verifica una contrazione del credito, le imprese sono costrette ad adottare misure adattative per affrontare le difficoltà nell'ottenere prestiti dalle banche. Il docente ci fornisce una guida in stile 'ABC' per aiutare l’imprenditore a gestire una situazione simile. Una sorta di «vademecum per contrastare e dare scacco al fenomeno del credit crunch in tre mosse: analisi, pianificazione e innovazione (A), best practices e alternative di finanziamento (B), e gestione delle relazioni (C)».
ANALISI DELLA SITUAZIONE FINANZIARIA
«Per quanto riguarda l'analisi, la pianificazione e l’innovazione (A), è fondamentale valutare con precisione le esigenze finanziarie, aggiornare il piano finanziario aziendale e analizzare la situazione finanziaria attuale, comprensiva di bilancio, flusso di cassa e debitorie», spiega Quintiliani.
«È altresì importante adottare strategie per ridurre i costi non essenziali e ottimizzare le spese operative. L'innovazione e l'adattamento del modello di business sono cruciali, come l'investimento in tecnologie digitali e la riorientazione verso investimenti ESG (Environmental, Social, Governance), che possono attrarre investitori, migliorare la reputazione dell'impresa e accrescere la fiducia del ceto bancario, facilitando così l’accesso al credito».
MIGLIORARE IL RATING CREDITIZIO
«Per quanto concerne le best practices e le alternative di finanziamento (B)», prosegue il docente, «è fondamentale migliorare il rating creditizio attraverso una gestione oculata della posizione debitoria mantenendo una documentazione finanziaria chiara e accurata, utile per costruire fiducia con i potenziali finanziatori. Inoltre, esplorare fonti alternative di finanziamento, come business angel, venture capital, crowdfunding e prestiti peer-to-peer (p2p), può offrire opportunità aggiuntive. Anche il leasing e il factoring sono opzioni che meritano considerazione».
NEGOZIARE CON LE BANCHE E FARE NETWORKING
«Infine, nella gestione delle relazioni (C), è cruciale negoziare con le banche per ottenere condizioni di prestito più favorevoli e presentare un piano industriale solido e convincente», è il suggerimento di Quintiliani. «È utile costruire una rete di contatti e partecipare a associazioni di categoria per ottenere supporto e risorse. Inoltre, mantenere una comunicazione aperta e trasparente con fornitori e clienti contribuisce a gestire meglio il cash-flow e a mantenere la fiducia dei clienti anche in periodi difficili». Giuliano Longo