Il mismatch occupazionale, la difficoltà di scegliere il percorso giusto per assicurarsi un futuro occupazionale, l’importanza di alimentare la rete dell’autoimprenditorialità: sono queste, e non solo queste, le ragioni che hanno portato nei giorni scorsi Confartigianato Varese a sottoscrivere un Protocollo di intesa con Ufficio scolastico regionale (ambito territoriale di Varese), Ordine dei Consulenti del Lavoro, sindacato, Camera di Commercio e Provincia di Varese che mira ad assicurare una nuova sinergia tra istituzioni per accompagnare gli studenti delle scuole secondarie superiori al mondo del lavoro.
«Siamo in un momento storico complesso: la fuga di professionalità dalle imprese, la difficoltà nel reperire le competenze richieste e la contrazione demografica stanno assottigliando il bacino di candidati all’ingresso nelle attività produttive e di servizio. Dobbiamo intervenire con urgenza, e con tutti gli strumenti a nostra disposizione, per invertire la tendenza» fa sapere il direttore generale di Confartigianato Varese, Mauro Colombo, che ha scelto di siglare l’intesa per portare agli studenti la voce del mondo imprenditoriale: «Questa unità di intenti è un primo passo che speriamo possa condurre a una sempre maggiore integrazione tra formazione e imprenditorialità, al fine di assicurare una adeguata continuità al nostro tessuto economico».
L’azione congiunta, in prima battuta, verrà indirizzata a sette scuole di diverso ordinamento e di diversa collocazione territoriale ma, in prospettiva, c’è l’opzione di allargare il bacino, anche a fronte di eventuali nuove adesioni al Protocollo.
«Il nostro apporto si concentrerà sul fare impresa, sugli strumenti di ingresso nel mondo del lavoro e sulle modalità di avvicinamento alle imprese» anticipa il responsabile formazione alle imprese, Umberto Rega. Nel dettaglio, il contributo di Confartigianato Varese si articolerà attorno a cinque pilastri:
- il valore formativo dell’impresa e dell’alternanza (PCTO) come metodologia didattica;
- l’orientamento al lavoro: la conoscenza del mercato del lavoro, le figure professionali maggiormente richieste dalle imprese di servizi e manifatturiere del territorio, la gestione dei colloqui di selezione;
- la conoscenza del mercato del lavoro, le tipologie di contratti, in particolare l’apprendistato quale principale strumento di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, il valore formativo delle imprese;
- le regole e i comportamenti da assumere nell’azienda, comprese le misure di prevenzione e protezione sui luoghi di lavoro;
- le competenze imprenditoriali da acquisire e finalizzate allo startup di impresa e alla libera professione.
Tra le altre azioni mirate a “curare” il mondo del lavoro dal male della carenza di professionalità (o, detto diversamente, dalla difficoltà di incrociare correttamente offerta e domanda di lavoro), saranno messi sul piatto dell’azione interistituzionale ci sono: mobilità all’estero, strumenti di politiche attive di lavoro, servizi territoriali per occupazione, curriculum e colloquio di lavoro, digitale e innovazione.
Le azioni che saranno presentate alle scuole sono state progettate nel mese di giugno e luglio. Si proporranno circa 20 ore di attività per ogni scuola identificata, con un calendario che si articolerà nell’arco di un mese. Sono previsti incontri in plenaria e laboratori per circa 50 alunni. La proposta è rivolta alle classi quarte e quinte.
«Torniamo nelle scuole e lo facciamo con risposte maturate nell’ascolto» specifica Rega, con riferimento alla survey “Progetto sviluppo scuola impresa” che nel novembre 2022 ha coinvolto oltre duemila studenti di scuole superiori, Its e università (Liuc e Insubria): «Una iniziativa, che ripeteremo, attraverso la quale abbiamo compreso bisogni, dubbi, perplessità e aspettative degli studenti. Ora, insieme agli altri firmatari del Protocollo, rispondiamo, portando l’esperienza maturata negli anni con gli studenti anche in questi sette istituti».
Inizia un percorso, dunque. Ma sono tutti concordi nel guardare all’ampliamento della platea a tutto beneficio dei giovani, delle imprese e del benessere del territorio nel suo complesso.