L'inverno bollente dell'energia: come prepararsi allo choc dei super rincari

L'inverno bollente dell'energia: come prepararsi allo choc dei super rincari
Costo energia per le imprese

L’aumento dei costi dell’energia preoccupa, non poco, consumatori ma anche imprese. E mentre si discute di misure, prospettive e forniture, un elemento va affermato con chiarezza: «Il razionamento ci sarà, questo è ormai è sicuro».

Così si esprime Raul Caruso, docente di politica economica all’Università Cattolica. Che inverno sarà, quindi, per le Pmi? «La risposta in realtà è semplice - risponde il professore - le realtà soprattutto più piccole, o che per vari motivi non si sono aggiornate negli ultimi anni dal punto di vista tecnologico e dell’efficientamento energetico faranno fatica.

Chi soffrirà, in particolare, sarà perciò chi non si è posto il problema o chi non ha avuto la liquidità giusta per porselo, quindi parliamo o di miopia o di indebitamento. Questa sarà per loro l’ennesima batosta dopo il Covid. Banalmente, se un’azienda ha impianti dispendiosi dal punto di vista energetico patirà. Chi negli ultimi 5-6 anni ha reinvestito gli utili in nuova tecnologia, che è tendenzialmente tutta energy saving, sicuramente si troverà meglio».

L'IMPORTANZA DELLA LIQUIDITÀ

Costo energia per le imprese

C’è un secondo aspetto: «È evidente che, con questi rincari, la liquidità per le imprese si conferma importante come l’ossigeno. Come sappiamo, il rapporto tra le PMI e le banche ha vissuto una sostanziale modifica all’indomani della crisi del 2008, in quella fase molte imprese hanno rimodulato il loro rapporto con le banche. Chi negli anni ha creato con queste un rapporto migliore rispetto al passato si troverà meglio. Non dimentichiamo che a novembre ci sarà un nuovo aumento dei tassi di interesse, già annunciato: questo andrà ad aggiungersi al caro energia».

Occorre insomma parlare con il mondo bancario, «anche perché se un’azienda diventa più efficiente e usa energie rinnovabili fa un favore alle stesse banche, che oggi cercano di mettere nel portafoglio attività più sostenibili, avendo ricevuto come direttiva europea di fare ciò. Se una PMI divenisse sostenibile, la banca automaticamente dovrebbe trattarla meglio».

CHI PAGA LA BOLLETTA RESTA COMPETITIVO?

Costo energia per le imprese

Ci saranno settori che, più di altri, soffriranno la questione energetica? «È senza dubbio un problema trasversale - afferma Caruso - ma è possibile che ad esempio il settore edile, che rappresenta la convergenza di vari ambiti, possa vivere una fase delicata, pur avendo vissuto un boom legato agli incentivi».

E chi è rimasto indietro in passato, può ancora intervenire o è troppo tardi? «Dipende da quanto l’impresa è indebitata, ma a contare è anche il capitale umano. Se hai all’interno giovani capaci, puoi farcela. Non voglio parlare di aziende ormai spacciate, perché dipende da caso a caso, ma sicuramente alcune rimarranno indietro. Magari riusciranno a sopravvivere, ma non raggiungendo i livelli di qualità prefissati. Il problema, d’altronde, non è solo pagare la bolletta, ma capire se pagando la bolletta si riesce a restare competitivi sul mercato». In ultima istanza - chiude l’esperto - «torna l’eterno dilemma delle microimprese non patrimonializzate. Se non ho nulla come patrimonio farò più fatica. Questo è un argomento che spesso si ripresenta, e che va tenuto in considerazione».