
Nido, casa, anziani: il welfare invisibile che pesa sulle imprese
Le aziende sanno quanto costa trovare e trattenere i clienti. Ma sanno quanto costa trovare e trattenere i dipendenti? Salario e benefit non bastano più
Le aziende sanno quanto costa trovare e trattenere i clienti. Ma sanno quanto costa trovare e trattenere i dipendenti? Salario e benefit non bastano più
Cambiano i tempi e cambiano anche le strategie. Stefano Tomelleri (Università di Bergamo): «La persona deve essere al centro della formazione. Offrire percorsi di qualità migliora la reputazione dell’azienda»
Le aziende sempre più faticano a trovare lavoratori. Secondo Daniele Marini, docente all’Università di Padova, serve un cambio di mentalità. Un processo non semplice che può essere agevolato dalla collaborazione con il territorio e le associazioni di categoria. O realtà come Artser
Funzionale alla crescita professionale, in sintonia con la propria personalità, in armonia con uno stile di vita smart: è il lavoro ideale della Generazione Z. Che alle imprese chiede innovazione, inclusione, benessere. E un guadagno anche sotto il profilo umano
Insieme ad Annalisa Dordoni, ricercatrice in sociologia economica del lavoro dell’università degli studi di Milano-Bicocca abbiamo cercato di capire le cose da non fare mai per entrare in relazione con gli “under” in azienda. Attenzione ai tempi: spiegate subito e siate onesti, la chiarezza premia
La grande trasformazione del lavoro è oggi al centro della riflessione di politici, studiosi, cittadini e mass media. Comprendere i cambiamenti in atto è il primo passo per ridisegnare il futuro. Ne parliamo con la professoressa Alessandra Vischi, coordinatrice della Laurea magistrale in Progettazione pedagogica e formazione delle risorse umane e Docente di Pedagogia dell’organizzazione e sviluppo delle risorse umane
Le persone non solo sentono il diritto al lavoro ma rivendicano il diritto ad avere un buon lavoro, un lavoro che non sia totalizzante. Che cosa possono fare le Pmi per migliorare la condizioni dei propri lavoratori? Valorizzare le risorse umane, avere un approccio relazionale inclusivo e garantire una giustizia organizzativa
Per evitare che un collaboratore si dimetta, bisogna giocare d’anticipo. Durante e dopo il colloquio di lavoro. A dirlo sono Luca Solari e Alessandra Lazazzara, entrambi docenti di Organizzazione aziendale e gestione delle risorse umane all’Università degli Studi di Milano. Che a Imprese e Territorio raccontano dell’importanza di un colloquio di lavoro mirato, ma anche schietto
No, non è più tabù che il candidato già al primo colloquio chieda a quanto ammonterà lo stipendio. I tempi sono cambiati: il coltello dalla parte del manico ora non ce l’ha più l’impresa. Si può dire che la lama sia duplice, che tenda da ambo le parti. Se ne è parlato nell'ultimo Item con Antonio Belloni e Osvaldo Danzi
Il tema non è solo “come sostituire chi parte” ma anche “quanto resterà chi viene assunto”. E su questo le aziende si stanno interrogando con sempre maggiore frequenza