Gli investimenti diretti esteri (Ide) in Italia sono cresciuti del 5% nel 2024, secondo quanto emerge dalla nuova edizione dell'EY Attractiveness Survey Italy. Il dato rappresenta una controtendenza rispetto al contesto europeo, dove si è registrato un calo degli stessi punti percentuali, dopo un dato analogo registrato nel 2023, ad evidenziare le difficoltà del Continente a rimanere attrattivo. L'Italia si posiziona così al settimo posto della graduatoria europea e avanza di due posizioni rispetto all'anno precedente. Le prime tre economie europee, Francia, Regno Unito e Germania, sebbene le rispettive riduzioni in termini di investimenti diretti esteri del -14%, -13% e -17%, continuano ad attrarre la maggior parte dei flussi, rappresentando quasi la metà, il 46%, del totale europeo. Gli Stati Uniti rappresentano ancora il primo paese di provenienza di investimenti diretti esteri in Italia, ma la loro quota di mercato è scesa dal 19% del 2023 al 16% del 2024; mentre si rafforza la provenienza europea degli operatori che investono in Italia, con un notevole incremento dei flussi dalla Germania, la cui quota ha raggiunto il 14% del totale; seguono Francia (13%), Regno Unito (11%) e Svizzera (9%). Per quanto riguarda le prospettive future, il 51% delle aziende intervistate prevede di investire in Italia nei prossimi 12 mesi. Abbiamo affrontato l’argomento con Giovanna d'Elia, professoressa di Organizzazione Aziendale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
«Per attrarre capitali oggi, è fondamentale presentare una visione chiara e un piano di sviluppo ben definito, accompagnato da un forte impegno per la sostenibilità», secondo d’Elia. «Questo approccio non solo aumenta la fiducia degli investitori, ma risponde anche a una crescente domanda di investimenti responsabili e a lungo termine». «Un'azienda con una visione chiara del suo futuro e degli obiettivi che intende raggiungere ispira fiducia», spiega d’Elia, «gli investitori vogliono sapere dove sta andando l'azienda e come intende raggiungere le proprie mete». Non solo, anche «un piano di sviluppo dettagliato, con tappe ben definite e indicatori di performance, mostra la capacità dell'azienda di tradurre la sua visione in azioni concrete».
«La sostenibilità, sia ambientale che sociale, è diventata un fattore sempre più importante per gli investitori», prosegue l’esperta. «Un'azienda che dimostra un impegno concreto per la sostenibilità, ad esempio attraverso pratiche di economia circolare o investimenti in energie rinnovabili, attira investimenti e migliora la propria reputazione». «Oggi più che mai, le aziende si trovano a dover affrontare l’urgenza di adottare pratiche sostenibili. Le strategie ESG (Environmental, Social, Governance) non sono solo una responsabilità, ma opportunità per crescere e prosperare nel lungo termine», sottolinea d’Elia.
«In sintesi, la combinazione di visione, piano e sostenibilità crea un pacchetto convincente per gli investitori, dimostrando la solidità e la prospettiva di crescita dell'azienda nel lungo termine», precisa la docente. «Nel percorso tra Intelligenze umane ed emotiva e Intelligenza Artificiale, si gioca l'attrattivita' dei capitali, di persone e di finanziamento», conclude d’Elia, «serve quindi una cultura di organizzazione, a partire dagli HR manager e da tutto il top management, nel creare e trasferire una visione fatta di comportamenti e dell’essere ambassador per attrarre capitale e capitali e io aggiungo: capitale umano». Giuliano Longo