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Perché la Twin Transition è essenziale per le Pmi?

Perché la Twin Transition è essenziale per le Pmi?
Twin Transition

La Twin Transition, che integra la transizione digitale con quella ecologica, rappresenta una delle sfide più significative e complesse per le Pmi. Una doppia trasformazione che richiede alle imprese di innovare non solo nei processi produttivi, ma anche nei modelli di business, nelle strategie di sostenibilità e nella cultura aziendale. Per affrontare con successo questa sfida, è essenziale che le aziende comprendano a pieno le premesse necessarie e le aree su cui concentrarsi prima di intraprendere questo percorso. 

Ne abbiamo parlato con Alessandro Perego, professore ordinario di Logistics Management e vicerettore per lo Sviluppo sostenibile e Impatto del Politecnico di Milano, oltre che responsabile scientifico degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano.

PERCHÉ LA TWIN TRANSITION È CRUCIALE

La Twin Transition è guidata da due forze interconnesse: la necessità di ridurre l'impatto ambientale e l'urgenza di adottare tecnologie digitali avanzate. La situazione ambientale e le componenti sociali stanno spingendo le aziende a rivedere i propri processi produttivi per ridurre le emissioni di CO2 e il consumo di energia. Allo stesso tempo, l'adozione di tecnologie digitali come l'intelligenza artificiale, l'Internet of Things (IoT) e il cloud computing è fondamentale per aumentare l'efficienza, migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi, e mantenere la competitività in un mercato sempre più dinamico.

LE PREMESSE PER UNA TWIN TRANSITION NELLE PMI

Twin Transition

Prima di intraprendere la Twin Transition, è necessario che una Pmi faccia una ricognizione del proprio stato.

«Parliamo di un dominio enorme, che si declina in tante prospettive differenti - spiega il professor Perego - Il rischio in principio è che in una Pmi la prima percezione sia di spavento, nel non sentirsi all'altezza di un cambiamento così radicale. Poi, può subentrare un'azione reattiva, percependo la transizione come una costrizione. La prospettiva, invece, deve essere differente».

I CONCETTI FONDAMENTALI

Secondo Perego i concetti fondamentali per governare e non subire la Twin Transition sono:

  • Strategia
  • Competenze
  • Non da soli
  • Industria 5.0

STRATEGIA

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Affrontare tutti gli ambiti della transizione può essere davvero complicato, perché parliamo di un orizzonte davvero immenso. Allora è meglio selezionare. 

«Quello che una Pmi deve domandarsi è quale aspetto delle transizioni c'entri con il proprio scopo e la propria missione - spiega - Non si può fare tutto e bisogna capire cosa è funzionale, perseguendo gli obiettivi in base alle esigenze. Bisogna imparare a essere selettivi».

COMPETENZE

Strettamente legate alla strategia sono le competenze per affrontare con consapevolezza le scelte da prendere.

«Da una parte bisogna fare un'analisi interna, individuando i profili su cui scommettere e valutando i punti di forza - prosegue il professor Perego - Dall'altra serve individuare le competenze esterne a cui affidarsi».

NON DA SOLI

Il percorso verso la Twin Transition, poi, è talmente impegnativo da non poter essere affrontato in solitaria. 

«Il rischio è di restare isolati e non farcela - aggiunge il docente - E' necessario avere punti di riferimento chiari e definire con precisione quali sono i soggetti con cui lavorare in sinergia. È necessario dunque lavorare nelle filiere in cui si è inseriti e con le realtà territoriali che possono aiutare un'impresa nella realizzazione della transizione. E questo può rappresentare un punto di forza per una Pmi, sicuramente meglio inserita nel proprio territorio".

INDUSTRIA 5.0

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Sulle imprese - grandi o piccole che siano - incombe poi lo "spettro" di Industria 5.0, che va vista però come un'opportunità e non come un ostacolo. Anche per chi non ha già fatto il passaggio a Industria 4.0

Ma è possibile arrivarci senza un passaggio "intermedio"?

«Assolutamente sì - risponde Perego - Industria 5.0 non è un approfondimento verticale, ma un allargamento del dominio di gioco. Non parliamo dunque di un passaggio successivo, ma di un ingresso in un 'campo' per certi versi più ampio con tecnologie per l’efficienza energetica e le persone al centro».

L'approccio però deve essere sempre proattivo.

«Parliamo di un'occasione da sfruttare - conclude - Bisogna però ragionare sulla necessità di una guida, e torniamo al punto di prima: da soli non si fa alcuna transizione. Senza una guida e senza le competenze, infatti, gli investimenti sulla sola tecnologia non bastano per aumentare la produttività».

UN RISCHIO PER TUTTI

Per concludere, la velocità e l'urgenza del mondo contemporaneo possono rappresentare un fattore che spaventa e che fa pensare: "Ce la faremo mai?". Ma questo non deve frenare l'attività, anzi.

«Il rischio c'è, ed è per tutti: bisogna accettare che sia così. Ogni Pmi deve ricordarsi che la sua bussola è interna ed è nel Dna di ciascuna impresa, in ciò che fa. Se si riesce a entrare in questa mentalità, la Twin Transition più che un ostacolo diventa un alleato per un futuro di successo». Tomaso Garella